giovedì 20 dicembre 2007

In soffitta.


Fra vecchie e polverose carte, per così dire in soffitta, ho trovato un mio vecchio componimento. Il foglio è un pò ingiallito, l'inchiostro ha perso colore e consistenza. C'è una data: 20 febbraio 1989. Sono quasi trascorsi 19 anni... Si tratta di una preghiera, una sorta di preghiera. Voglio qui trascriverla come momento di riflessione per me: consiglio a tutti di annotare i propri pensieri, di conservarli e poi di riguardarli a distanza di tempo: si avrà un piccolo segnale autoconoscitivo del proprio percorso...



Altissimo Signore, Dio di Adamo,

il cui nome eterno è Legge e Severità,

fa ch'io trovi nel rispetto per ogni creatura

lo Splendore della Tua Giustizia.



Altissimo Signore, Padre del Cristo,

il cui nome misericordioso è Verbo e Amore,

fa che, nella visione dell'Unità,

io scopra qui in Terra il Tuo Regno Celeste.



Altissimo Signore, Allah di Maometto,

il cui nome terribile è Re della Guerra e degli Eserciti,

fa ch'io abbia la mia più grande e vera Vittoria

nel conoscere me stesso.



Altissimo Signore, Brahman potentissimo,

il cui nome vibrante è Profondità e Immensità,

fa ch'io possa specchiarmi nei Tuoi infiniti occhi

e vedere nelle nostre innumerevoli nascite e morti

solo Te e la Tua Presenza.



Altissimo Signore, Buddha beato e compassionevole,

il cui nome sublime è Perfezione e Liberazione,

fa ch'io possa abbandonare il Dolore e la Ruota Vorticosa delle esistenze,

senza per questo rifiutare la Vita.



Altissimo Signore, Tao inconoscibile,

il cui nome misterioso non può essere pronunciato senza impoverirne il Senso,

fa ch'io possa parlare, testimoniare,

mangiare, respirare, vivere,

solo di Te.