martedì 4 marzo 2008

Considerazioni elettorali


Siamo davvero fortunati: stando alle promesse e alle anticipazioni dei maggiori schieramenti politici coinvolti nella prossima tornata elettorale, siamo sicuri che nella prossima legislatura - che vinca l'uno o l'altro - avremo aumenti di stipendi e pensioni, abbassamento delle tasse, riduzione o cancellazione dell'ICI, lotta all'evasione, più sicurezza, pulizia, sviluppo, servizi e organizzazione. Bene, dunque non dobbiamo preoccuparci di nulla: anche se dovesse vincere la coalizione per la quale non voteremo, otterremmo comunque i benefici sopra elencati, perché gli obiettivi politici e sociali - e perfino le strategie per realizzarli - sono pressocché indistinguibili da quelli della nostra coalizione, praticamente gli stessi!

Bè, a ben riflettere, su alcune tematiche - e soltanto su quelle - possiamo ancora riscontrare una differenza fra "destra" e "sinistra": sono quelle di tipo etico. Ecco, sì, la visione della famiglia, quale sia quella "naturale", sull'aborto, sulla sessualità, l'eutanasia, su queste cose notiamo opinioni e obiettivi diversi. Ancora abbiamo facoltà di scegliere! Almeno così sembra.

D'altra parte, mentre le tematiche sociali ed economiche sono lo specchio di una convergenza "ideologica" di tutti, perché tutti desideriamo - ovviamente - avere più soldi, sicurezza, benessere, libertà (semmai sarebbe necessaria una matura riflessione strategica per ottenerli e non una generica serie di fantasie "infantili"), su quelle etico-religiose notiamo invece soluzioni e ragionamenti differenziati e contrastanti, perché qui è implicata proprio la visione delle cose, dei perché, la concezione di base del senso della vita.

Inoltre, mentre le promesse di "benessere" fanno leva sul bambino che è in noi, sull'Es di freudiana memoria, per ciò che riguarda l'etica e la morale il confronto è con il Super-io, con il genitore interno. Poichè collettivamente, oggi, a mio parere siamo ancora immaturi, adolescenti, tale confronto è parecchio condizionato da paure, pregiudizi, timore di contraddire supposte autorità che pretendono di sapere la verità senza però offrire né una logica spiegazione filosofica delle cose, nè una sufficiente autonomia di coscienza ai singoli individui. D'altra parte, ripeto, ho l'impressione che collettivamente l'individuo non sia ancora adulto e maturo, e dunque è abbastanza scontato il ricorso alle predette autorità per sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Ritornando, dunque, alla politica e volendo interpretare la classica opposizione destra-sinistra come confronto fra conservatorismo e progressismo, direi che essa può applicarsi attualmente soltanto alla visione etica delle cose, perchè il resto - come già detto - appare troppo generico e spesso sovrapponibile fra uno schieramento e l'altro. Da questo punto di vista, in effetti, abbiamo una compagine conservatrice, il PDL, che mira a difendere i valori tradizionali della famiglia e dell'etica, includendo fra questi anche una certa concezione di "libertà" di tipo occidentale. La cosiddetta "Sinistra l'Arcobaleno" è senza dubbio eticamente progressista, puntando e aprendosi a nuove concezioni dei valori tradizionali - per la maggior parte ancora non del tutto definite e in fase di comprensione e ricerca. Il PD, a mio avviso, oggi rappresenta più propriamente il "centro", in quanto non nega nessuna delle due tendenze, tentando di contentare ambedue. Però anche questo è un esperimento, una ricerca, perché la mediazione può senza dubbio risultare in un dialogo costruttivo e trascendente le differenze come nelle intenzioni dei promotori, ma anche in una sorta di immobilismo a-decisionale. Gli altri partiti appaiono, francamente, pur nella loro legittima pretesa di autonomia, dei satelliti delle predette tre impostazioni.