venerdì 30 ottobre 2015

Metafonia

Non ho intenzione qui di ripercorrere le tappe della ricerca metafonica o psicofonica, che parte da Jurgenson e passa da Raudive, fino ad arrivare agli sperimentatori italiani come Gabriella Alvisi o Marcello Bacci, e via via approda ai giorni nostri. D'altra parte le informazioni per chi è interessato sono facilmente reperibili sulla rete, così come gli audio e i video correlati. Questo tipo di esperienza e di sperimentazione, inoltre, ha subito delle modificazioni con il progredire delle possibilità tecnologiche e con l'uso del computer, e ormai la frontiera si è spostata verso la metavisione, la metafotografia e forme consimili dette "Transcomunicazione strumentale".
 
Di cosa parliamo sostanzialmente quando diciamo metafonia? Della possibilità di comunicare con i propri cari trapassati o, in genere, con i defunti. L'assunto è che dall'altra dimensione questi possano riuscire ad esprimersi, a dirci qualcosa, a farsi riconoscere, modificando in fase di registrazione le onde della radio o le sonorità dell'ambiente in modo tale da produrre voci dotate di senso, comprensibili, che parlano e costituiscono una manifestazione percepibile della loro presenza.

Personalmente, poiché mi occupo di parapsicologia da sempre, ho molta dimestichezza con la materia, ho conosciuto Marcello Bacci personalmente e ho assistito ai suoi esperimenti, e ho conosciuto e visto molto altro. Tutto ciò insieme a mia moglie Paola. Questo campo faceva parte dei nostri interessi e delle nostre ricerche amatoriali. Dopo la sua dipartita era dunque naturale che, prima o poi, tentassi di risentirla in qualche modo, di contattarla anche attraverso le 'registrazioni delle voci'. Sarebbe stato strano il contrario, visto che la metafonia era già parte delle nostre conoscenze e della nostra cultura. Naturalmente, non praticandola attivamente da tanti anni, ho trovato dei cambiamenti nel panorama ad essa collegato. Per esempio oggi è molto più diffusa, e molti sperimentano senza dover per forza andare dalle persone note che la fanno. Quindi c'è maggiore indipendenza, e tutti possono provare - purché armati di pazienza, costanza, determinazione.

Posso inoltre testimoniare che la metafonia ha un grandissimo potere terapeutico per chi è in lutto. Basta sentire un accenno, le prime parole registrate, per provare una gioia e un sollievo difficilmente esprimibili e raccontabili. Si sta subito meglio, pur considerando che il dolore della mancanza di una persona cara è davvero forte e importante. Certamente c'è poi la riflessione, il chiedersi da dove vengano queste 'voci', quanta parte di suggestione e autoconvinzione c'è in esse. I detrattori, è ovvio, negheranno ogni validità e considereranno tutto quanto come una mera illusione. Secondo me, però, ad essere onesti, non è così facile liquidare questo fenomeno. Con tutte i possibili errori e la possibile tendenza all'auto-mistificazione, ci sono delle cose che davvero non sembrano spiegabili.

Faccio un piccolo esempio in argomento. Mentre registro sto facendo un discorso, sto parlando alle eventuali entità, spiegando loro che alcuni non credono al fenomeno e pensano sia illusorio. Il luogo è silenzioso, non ci sono interferenze. Semplicemente il microfono è aperto nella stanza, si chiama 'registrazione ambientale'. Sono da solo. Mentre esprimo i miei pensieri, si introduce una voce sussurrata in una pausa del mio discorso e, direi, lo completa. Io sto spiegando che gli studiosi del CICAP pensano che la metafonia è...
La voce completa la mia frase dicendo: "'Na bufala!" La voce è flebile, forse poco avvertibile, però molto chiara. Sicuramente è necessario farci un po' l'orecchio per sentire bene. Con la pratica, comunque, le voci metafoniche risultano percepibili piuttosto bene, anche se con eccezioni e particolarità di cui eventualmente scriverò in seguito. Invito a riflettere sull'ironia che la 'presunta' entità comunicante dimostra, e quindi anche la sua intelligenza e autonomia. Mi sembra piuttosto difficile negarne la presenza e l'efficacia!