sabato 25 luglio 2009

Lourdes e la Dea Bianca.


A Lourdes ha avuto luogo nel 1858, quindi in era moderna, l'evento forse più rappresentativo ed emblematico nell'ambito delle apparizioni mariane: la veggente Bernadette Soubirous è l'antesignana dei pastorelli di Fatima e dei ragazzi di Medjugorje. Bernardette vede una Signora vestita di bianco e dall'apparente età di 16 o 17 anni. Non la identifica subito come la Beata Vergine, nonostante le ripetute indagini e pressioni da parte della Chiesa e dell'opinione pubblica. Poco tempo prima, nel 1854, il papa Pio IX aveva proclamato il dogma della Immacolata Concezione, e sarà con questo appellativo che, alla fine, l'apparizione di Lourdes verrà identificata. Bernardette, in realtà, è una persona buona, semplice e senza cultura - neanche cattolica, a parte alcuni semplici rudimenti di catechismo. Nella sua ingenuità vede una Signora che le dona, con la sua straordinaria presenza, gioia e felicità. Purtroppo l'organizzazione religiosa e la società civile dell'epoca sottoporranno la fanciulla a notevoli stress, agendo in maniera molto invasiva al fine di determinare la natura dell'apparizione alla grotta di Massabielle e della relativa trance: se di natura divina o demoniaca, se manifestazione della Madre di Dio, eccetera. L'impressione che se ne ricava è che un fenomeno puro, interiore, venga in qualche modo adattato alle conoscenze e alla religione dell'epoca - cosa del resto perfettamente comprensibile, perché gli uomini hanno bisogno di capire e interpretare secondo il loro punto di vista.

Fatto sta che la "Signora vestita di bianco" non è soltanto appannaggio della tradizione cattolica, bensì la travalica ampiamente ed è conosciuta in tutto il mondo, sotto tutte le latitudini, epoche e culture: la si potrebbe chiamare - col mitologo Robert Graves - la "Dea Bianca": la troviamo nelle visualizzazioni dei mistici buddisti cinesi come Kuan Shi Yin, in Giappone come Amaterasu, in India come Maha-Lakshmi o Saraswati, in Tibet come la Tara Bianca, ovunque come la Grande Madre, la Luna, la Natura, l'Acqua. Dappertutto dispensa conforto, guarisce, conferisce aiuto, serenità, nutrimento e illuminazione.

Certamente tutto ciò non priva né di valore né di significato il punto di vista cattolico; semmai lo amplia, fino a far riconoscere la presenza di un archetipo molto più vasto di una singola confessione religiosa, presente ovunque e da sempre, e variamente interpretato o identificato a seconda di ogni etnia e mentalità. Forse ciò dimostra che lo spirito umano e l'esperienza numinosa del trascendente sono cose uniche, appartenenti al patrimonio interiore di tutta l'umanità.