martedì 30 maggio 2006

Gemini.


Lo scorso 21 maggio il sole - secondo i parametri dell'Astrologia Tradizionale - è entrato nella costellazione dei Gemelli. Questo segno astrale è particolarmente in relazione, com'è intuibile, con la dualità, con la polarità, con la moltiplicazione. La stagione che stiamo vivendo, questa fase della primavera, si fa portatrice proprio di questa suddivisione delle energie, della moltiplicazione dei frutti, della copia della vegetazione. In fondo la crescita, lo sviluppo, l'abbondanza, viene proprio dalla differenziazione, dal distacco, dalla suddivisione. La grande e mitica rivoluzione della biologia scientifica è il passaggio dagli organismi monocellulari a quelli pluricellulari, che hanno reso possibile l'infinita molteplicità delle forme viventi su questo pianeta. Analogamente la diversità non solo biologica ma anche psichica, interiore, è la valenza principale rappresentata nel simbolismo dei Gemelli. Naturalmente, come sempre, le cose possono manifestarsi in maniera negativa e immatura, oppure positiva e consapevole. Così la differenziazione delle energie può semplicemente descrivere una loro superficializzazione, una esteriorizzazione, oppure può essere una ricchezza: biodiversità e psicodiversità - cioè vita, abbondanza, confronto, dialogo, eccetera. E' certo che, se l'attuale stagione astro-atmosferica è portatrice di questi significati, noi intendiamo utilizzarne le valenze positive: aprendoci al molteplice, alle mille sfaccettature dell'esistenza, alla conoscenza, alla curiosità, allo scambio...

venerdì 12 maggio 2006

Sole in Toro, Luna in Scorpione.


Non voglio assolutamente fare l'astrologo - non ne ho neanche la competenza. Però trovo divertente e interessante cercare di capire che cosa possano significare i cicli astrali come simboli, quei simboli che le culture antiche hanno codificato e valorizzato. Una volta, ad esempio, probabilmente non sarebbe passata inosservata la Luna piena in Scorpione che si mostrerà domani, proprio durante il mese in cui il Sole è nel Toro. Che cosa ne avrebbero pensato gli egizi, i greci, gli alchimisti medioevali, gli esoteristi rinascimentali? Il Toro e lo Scorpione hanno, per certi aspetti, significati antitetici: mentre il primo si incentra sullo sviluppo concreto, la crescita fisica, lo spirito incarnato nella materia, il secondo rappresenta la dissoluzione, la disaggragazione, la morte, lo sprofondamento in realtà ulteriori e l'emersione di contenuti nascosti. Il Sole in questo momento è in Toro a favorire l'atmosfera primaverile di sviluppo e consolidamento, ma la Luna - di per sé collegata con il mistero e con l'interiorità - domani va a sollecitare lo Scorpione, cioè la dimensione opposta, profonda, occulta dell'esistenza. Per esprimerci in termini psicologici, il Toro è una coscienza costruttiva e ben radicata nella realtà, lo Scorpione è la penetrazione dell'inconscio, il confronto con l'ombra - che può portare sia la distruzione che un rinnovamento. Mi piace, dunque, accogliere questo secondo significato: un rinnovamento che sappia scavare nel profondo, che sappia arrivare alle radici, ripulendo tutto ciò che è stagnante, superabile, negativo; al contempo la primaverile speranza, l'immersione nella natura, nella vitalità e nell'attività. Se gli astri esprimono in questo momento una tale rinascita sia nella dimensione interiore che in quella esteriore della vita, mi sembra bello accoglierne il messaggio - cercando di sfruttare il momento, la configurazione stagionale e astrale che sollecitano il mutamento. Forse un filosofo-scienziato dell'antichità avrebbe colto l'occasione per operare una qualche segreta alchimia dell'anima...

mercoledì 3 maggio 2006

Taurus.


Si discorre tanto dell'Astrologia e la si ritrova ovunque come sottoprodotto mass-mediale: ovunque oroscopi e previsioni, per lo più abbastanza sciatte e prive di significato, talmente sovrapponibili l'una all'altra e amorfe che mi sembra senz'altro meglio non dirne nulla. Questa è Astrologia? Francamente, se lo fosse, verrebbe da chiedersi come mai grandi uomini di scienza del passato (del calibro, ad esempio, di Isaac Newton) più o meno fino al XVII secolo le abbiano dato credito e se ne siano interessati considerandola una disciplina valida e illuminante, perfettamente avvicinabile agli altri settori della conoscenza. Certo, oggi il mito imperante nella nostra epoca scientista vede negli antichi degli illusi o dei selvaggi, quantomeno dei bambini ingenui, ignoranti e preda delle loro fantasie. Sarà vero? Aristotele, Platone, Pitagora erano degli sprovveduti? Il loro ingegno, la forza del loro intelletto è da considerarsi soltanto la caricatura o una copia di qualità inferiore - ancora non sviluppata - della chiara visione illuminata degli odierni scienziati scientisti (vedi, ad esempio, gli alti sacerdoti della Dea Scienza appartenenti al Cicap - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale)?

Beh, non è proprio di questo che volevo scrivere. Volevo, invece, far notare che - secondo l'Astrologia Tradizionale (e non l'Astronomia!), cioè secondo un certo sistema simbolico di osservazione della vita e delle stagioni - la sera del 19 aprile scorso il Sole è entrato nella costellazione del Toro, e vi rimarrà fino alla mattina del 21 maggio prossimo. Dopo la prima esplosione vitale della Primavera simboleggiata dall'Ariete (il cui inizio coincide con l'equinozio), la Natura cerca nel Toro un consolidamento, una crescita, uno sviluppo che privilegia la dimensione fisica, terrestre, la stabilità. In pratica, sempre secondo il discorso simbolico e analogico della Tradizione, dopo la nascita lo Spirito prende gradualmente il pieno possesso del corpo fisico, della Terra, si immerge in essa e la vivifica. Il momento del ciclo annuale che stiamo vivendo (in questo emisfero) esprime l'incarnazione e l'integrazione della realtà sottile-spirituale-energetica dell'esistenza e di quella fisica-materica-strutturale: Cielo e Terra si incontrano e si compenetrano fino alla fusione in una unica entità vivente. Per questo motivo, come individui che partecipano del rinnovamento e consolidamento della Natura, abbiamo anche noi l'occasione di recuperare le nostre energie e di integrarle nella nostra realtà. E' un ottimo periodo per occuparsi della propria salute, dei bisogni essenziali, di base: acqua, cibo, movimento, contatto con l'ambiente, terra, sole, luna, aria, rocce, animali, eccetera. E' opportuno rientrare in contatto con i sentimenti, con la gratitudine, con il coraggio e soprattutto, con la felicità, cioè con la capacità di sentirsi bene, soddisfatti, con una mentalità auto-sufficiente e riconoscente verso la vita. Proviamo a percepire il legame, l'interdipendenza concreta fra Terra e Cielo, ad assumere profondamente la responsabilità di noi stessi e della nostre cose, delle nostre azioni, sperimentando bellezza e pace - superando paure e stress. E' il momento di aprirci a questi significati connessi con il Ciclo Annuale e con la Natura come archetipi: quanto più siamo in grado di entrare in sintonia con la vita naturale, tanto più saremo da essa aiutati a realizzare questo rinnovamento e questa apertura, questa integrazione fra mondo interno e mondo esterno.