
Per riprendere in parte il discorso sul Codice da Vinci, mi sembra importante sottolinearne un aspetto: il nucleo principale di quel racconto sta nel fatto che Gesù si sarebbe sposato con la Maddalena e avrebbe avuto una discendenza. In proposito ricordo un film di Martin Scorzese, bellissimo, che nel 1988 generò uno scandalo analogo a quello attuale per il Codice: anche in quella storia - tratta dal libro di Nikos Kazantzakis - si parla dell'unione d'amore di Gesù con la Maddalena, però in forma di fantasia, come una "tentazione" del Cristo sulla croce, che immaginava di poter svolgere una vita normale, anche matrimoniale - come tutti gli ebrei dell'epoca - insieme alla sua amata. Nel film erano presenti alcune scene di abbracci, di amore, fra Gesù e Maria di Magdala, e questo infastidì molto quelli che del Cristo avevano un'immagine meno "umana" e più divina: in breve considerarono quelle scene un'offesa a Dio. Ricordo personalmente i capannelli di persone davanti ad un cinema di Londra che manifestavano contro il film e avvertivano che entrare nella sala di proiezione era un grave peccato, un sacrilegio! All'epoca ci fu anche un attentato di stampo terroristico da parte di un gruppo cattolico fondamentalista, con bombe molotov all'interno di un cinema parigino e il ferimento di tredici persone. Fortunatamente, a quanto ne so, il Codice da Vinci non ha generato problemi del genere, a parte le rimostranze di un certo tipo di credenti e qualche vicenda legale. D’altra parte il successo del Codice – il libro e il film – è molto più ampio, molto più di massa, e quindi è anche più difficile opporvisi... Perché tanto sdegno all’idea che Gesù possa essersi sposato? Non credo che si possa negare che egli fosse un ebreo e, quindi, che la cosa potesse essere probabile: a parte certe sette che osservavano in tutto o per certi periodi il celibato – come pare facessero gli Esseni e forse anche i seguaci di Giovanni il Battista (che secondo qualcuno potrebbero essere le stesse persone) – il matrimonio era considerato parte della religione, della rettitudine, dell’adesione alla Legge divina. Nella Bibbia Dio non fa che promettere ai Patriarchi una discendenza numerosa come le stelle nel cielo: dunque sposarsi e procreare è essenziale per seguire la Volontà del Creatore. Nessuno dei Patriarchi biblici è celibe o dedito al voto di castità. Se Gesù si fosse sposato, anche da Rabbi, non avrebbe fatto nulla di sconveniente. Questo dal punto di vista ebraico. Da quello cristiano, invece, ci sono dei problemi: Gesù è Dio. Maria, sua madre, Lo concepisce da vergine. Quindi la sessualità è totalmente assente, e questa mancanza viene probabilmente considerata una caratteristica divina, quasi il segno, la prova, della divinità del Cristo. Il sesso è materia, Gesù è spirito. Dio è diverso, lontano dal mondo. Lo crea, ma ne è separato. Inoltre è Padre... ma senza la Madre, come invece era in molte antiche cosmogonie! Non c’è da meravigliarsi che la cultura derivata da queste idee sia stata per duemila anni sessuofobica in maniera violenta e restrittiva: ancora oggi, nell’ambito delle religioni cristiane, la sessualità credo sia tollerata come un male minore, necessario soltanto alla riproduzione della specie. Almeno a parole…