martedì 23 febbraio 2010

Pisces


Visto il mio post precedente riguardante l'inizio del Nuovo Anno Cinese e il relativo simbolo astrologico annuale, vorrei qui proporre alcune riflessioni derivate dall'astrologia occidentale. In particolare il 18 febbraio siamo appena entrati nel segno dei Pesci - che ci accompagnerà fino al marzo inoltrato. Personalmente non sono molto interessato all'astrologia "da rotocalco", però mi sembra di poter affermare che il sistema astrologico è stato alla base della conoscenza e della scienza antica per migliaia di anni, fino alle porte dell'era moderna - diciamo, più o meno, fino al XVIII secolo. Si tratta di un complesso sistema logico e analogico che riassume in sé moltissimi campi di osservazione della vita e della realtà, da quello naturalistico e legato ai cambiamenti stagionali, ai cicli agricoli, alla psicologia individuale e di relazione, alla medicina e via dicendo. L'attuale momento del ciclo annuale, che va dalla fine di febbraio all'equinozio di primavera, è caratterizzato da una sorta di preparazione e di apertura al nuovo, di abbandono graduale delle difese e delle chiusure connesse anche simbolicamente con l'inverno e con il clima rigido, per fare spazio all'indifferenziato mare di influenze vivificanti che introducono alla prossima bella stagione. Come i pesci del simbolo fluttuano nel mare, allo stesso modo il nostro organismo e la nostra psiche si aprono all'infinito mare della vita, rispetto al quale siamo come feti nel grembo della Grande Madre Natura. E' il ghiaccio invernale che si scioglie e ridiventa acqua fecondante, senza più cristallizazione, frontiera, definizione. E' il trionfo della globalità, dell'indifferenziazione, del fluire, dell'inafferrabilità. Tutte queste percezioni e osservazioni magari sembrano esagerate, ma vi sono precisi segnali nel nostro corpo, nella mente e nelle percezioni, che hanno proprio le caratteristiche e il sapore di questo scioglimento, di questo passaggio dallo stato solido a quello liquido... Chi segue una pratica di meditazione può essere molto aperto a questo tipo di sensazioni suggerite dalla natura, e in questo periodo può cercare di trovare nel suo percorso introspettivo l'apertura dell'individuale all'universale, l'abbandono delle resistenze e delle sovrastrutture con il profondo rilassamento e la vitalità che ne derivano. E' il momento dell'arrendersi alla vita, dell'accettazione, del lasciar andare, del ritrovare sicurezza nel superamento delle strategie della mente - spesso generatrici di tensione e separazione - e degli attaccamenti.

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