sabato 15 novembre 2008

Barack Obama: una svolta luminosa.




Ringrazio di tutto cuore gli Stati Uniti e Barack Obama per la gioia che, in questo momento, ci regalano. Commozione, esultanza, speranza di un cambiamento sostanziale contro la pena di morte, contro la strategia della paura come espediente di governo, contro la guerra come strumento di affermazione della cultura e dell'economia; in favore dei diritti civili, del rispetto delle minoranze, del sostegno ai più deboli, del rispetto dell'ambiente, della valorizzazione delle differenze di razza, sesso e religione come una ricchezza per tutti... e molti, molti altri sono gli ingredienti di questa meravigliosa e sfolgorante vittoria. Una vittoria il cui impatto non è soltanto circoscritto all'area statunitense ma, considerando il ruolo che l'America ricopre a livello mondiale, ha ed avrà ripercussioni planetarie, globali.

La presidenza di Barack Obama è simbolicamente straordinaria anche perché lui è una persona di colore: gli americani hanno scelto un leader "diverso", avente legami culturali con paesi lontani come il Kenia e l'Indonesia, figlio di padre nero e madre bianca (un tabù insormontabile per la vecchia società benpensante!), e tutto ciò era inconcepibile anche fino a poco, pochissimo tempo fà!

La cosa fantastica poi, ciò che veramente mi regala una gioia profonda, non è tanto il carisma di Obama, la fiducia in lui come leader e uomo capace di affrontare e risolvere i problemi di governo: è invece il fatto che tante, tantissime persone, milioni di persone gli hanno concesso una maggioranza schiacciante e lo hanno scelto, hanno scelto il cambiamento, il nuovo! Un nuovo che rappresenta un futuro ulteriore rispetto all'attuale chiusura occidentale sul potere, sui privilegi, sulla cultura e sull'economia, sul rigore e il disprezzo verso ogni differenza, sull'imposizione dell'uniformità a tutti i costi e in tutti i sensi, sulla globalizzazione deteriore.

C'è un antico detto ermetico e alchemico che recita, più o meno: "Quando le orecchie del discepolo si aprono, il Maestro parla." Significa che non è tanto il leader che produce, dall'alto della sua autorità, il cambiamento nel "gregge" che vuole guidare, quanto sono le persone stesse che, aprendo la loro mente e la loro vita, chiedono di essere guidate verso una certa direzione. Senza questa apertura e questa richiesta nessun cambiamento è possibile. Il leader è importante, e molto, ma egli è l'espressione del desiderio e della speranza di coloro che è chiamato a rappresentare e guidare; i quali, con la loro decisione, gli conferiscono la necessaria autorità. Milioni di persone, oggi, chiedono di essere guidate con determinazione verso un mondo migliore, più libero, più ricco nell'accoglimento della complessità, più compassionevole. E questo è meraviglioso.

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