giovedì 3 dicembre 2009

Londra: il crocevia degli opposti



Dopo quindici anni siamo ritornati a Londra, così, per vedere com'è eventualmente cambiata e l'effetto che ci fa. Devo dire che, al di là delle novità come "the London Eye" (la ruota panoramica) e simili modificazioni scenografiche, architettoniche e strutturali della città, la percezione che se ne ha è sempre la stessa: accoglienza, cosmopolitismo e buona organizzazione. C'è una grande fusione di contraddizioni e di opposti polari a Londra, dove convivono armonicamente tradizione e innovazione, provincialismo e globalismo, rigidità e flessibilità, caos e ordine, monarchia e democrazia, e via dicendo. A pensarci bene, non è che queste opposizioni si fondano veramente, anzi, permangono immutate, però si incontrano, si toccano, vivono insieme, si alternano e cooperano, forse si rispettano persino. Non si arriva allo scontro diretto e definitivo degli opposti, semmai all'ignorarsi reciproco e, quindi, anche alla tolleranza, perché ognuno può essere proprio com'è, trovare il suo ambito in questo grande insieme che è la città, in questa enorme, variopinta e sterminata folla metropolitana. Londra ancora oggi incarna l'Impero Britannico, dove trovano spazio l'Europa, l'Asia, l'Africa, l'Oceania... dove tutto ha cittadinanza purché non si violino le semplici regole comuni della convivenza. Così l'enorme ruota panoramica che troneggia davanti al Big Ben, a Westminster e alle Houses of Parlament è, a ben vedere, la manifestazione visibile di un archetipo, un grande simbolo che ben descrive il senso e la profondità di questa città: è l'archetipo della Ruota, The Wheel of Fortune, l'Arcano X del Libro di Toth, dove il movimento inarrestabile degli opposti che salgono e scendono sulla circonferenza della ruota stessa sono compensati dall'immobilità e l'immutabilità del centro, del mozzo, mentre il tutto è sovrastato dall'equilibrio di un'enigmatica sfinge, alata e coronata, che sorregge la spada del diritto.

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