lunedì 9 gennaio 2006

La vecchia strega.


Non guasta - visti gli ultimi temi che ho trattato - qualche notazione sulla Befana. Il personaggio si riferisce, naturalmente, ai miti e agli archetipi della Grande Madre: la vecchia strega, la vecchia saggia, la Baba Yaga, la nonna. Nel caso in questione c'è un particolare legame simbolico con la Terra e le divinità femminili dell'agricoltura: la Befana rappresenta il suolo inaridito e gelato dell'inverno e del vecchio anno (precedente al solstizio invernale) che va, però, verso una nuova fertilità: per questo motivo in molte celebrazioni tradizionali di questo periodo il fantoccio della 'vecchia' viene bruciato, proprio per esorcizzare la sterilità e facilitare il rinnovamento della natura e della terra. In realtà la Befana, le cui origini oggi vengono rintracciate nelle tradizioni più diverse e lontane - dalla Grecia antica alle regioni nordiche dei Celti - risulta comunque un personaggio positivo: dietro l'aspetto un pò inquietante e spesso giudicante della strega, si cela proprio questa possibilità di ottenere dal nuovo anno i frutti della natura, i doni della rinascita e della fertilità. L'associazione di questi antichi simbolismi "pagani" con l'Epifania non stupisca troppo: da una parte si spiega con la tendenza sincretica della Chiesa, che ha sempre assimilato le tradizioni precedenti reinterpretandole secondo i propri intendimenti. Dall'altro l'offerta da parte dei Magi al Cristo rientra effettivamente nel significato profondo delle festività legate al solstizio d'inverno e indica l'accoglienza della nuova luce, del Sole rinascente, con doni simbolici analoghi a quelli recati dalla Befana stessa. Per ciò che riguarda i Magi si tratta di metafore 'alte', legate al Sole come divinità che accoglie le offerte alchemiche della trasformazione di sé (l'oro, l'incenso e la mirra quali allegorie dello spirito, dell'anima e del corpo trasmutati). Dall'altro versante la 'vecchia strega' si relaziona con significati più popolari e legati al lavoro dei campi e ai ritmi della natura. In realtà potremmo dire che, anche qui, siamo di fronte ad un duplice aspetto del simbolismo tradizionale, uno di tipo 'maschile' e l'altro 'femminile', comunque entrambi profondamente uniti nella celebrazione della rinascita solstiziale.

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