lunedì 19 dicembre 2005

E Adamo generò la donna.


Nel racconto di Genesi Eva, la donna, viene in qualche modo generata da Adamo, l'uomo, è una parte del suo corpo che viene separata da lui. Noto che la parola 'partorire' ha in sé - dal punto di vista etimologico - l'idea della della suddivisione: il bambino viene a separarsi dalla madre, è un suo componente che si distacca. Dunque, si può dire che nel mito biblico Adamo 'partorisce' Eva. Prescindendo dal dato religioso, è evidente che qui siamo di fronte ad una tipica inversione operata dalla cultura patriarcale nel momento in cui sostituiva il matriarcato. Nel momento in cui la nascente supremazia dei padri e della loro religione si andava affermando e andava soppiantando gli strati culturali precedenti connotati dalla devozione alla Terra e alle dee-madri, si rivelava di estrema importanza ribaltare simbolicamente anche il nucleo principale del 'potere' femminile: la sua caratteristica di dare la vita, di partorire. Così, nel racconto mitico, è l'uomo - per decisione di Dio, anch'egli 'Padre', quindi 'maschio' - che genera la donna, privandola del suo primato e del suo potere sulla controparte maschile. In questo modo viene anche esorcizzato un potente simbolo archetipico, quello della Madre Terribile, cioè della Vita come torrente impetuoso, imprevedibile e portatore di morte, sostituendolo con una diversa concezione: l'uomo può opporsi al Caos, alla Morte, alla Natura, al Nulla, istituendo un Ordine, un Cosmo, domando la componente terrifica del vivere attraverso la volontà umana e la sua logica. La supremazia dei padri e del Padre conferisce sicurezza e identità. Come tutte le cose, però, anche questo stadio culturale è soggetto ad evoluzione, a cambiamento, ed è destinato a naufragare nelle sue limitazioni: secondo me è a questa mutazione che, soprattutto nello scorcio degli ultimi due o trecento anni, stiamo gradualmente assistendo. La rivoluzione tende a trasformare lo stadio patriarcale in qualcosa d'altro che ancora non si è veramente manifestato. Quello che è certo è che, nonostante per un certo periodo si sia creduto questo, la cultura patriarcale non può essere rivoluzionata mantenendo la stessa visione patriarcale, sostituendo i 'padri' con altri 'padri'. Forse l'unica cosa 'cristiana' che sto per dire è la seguente: quella che sta per nascere è la cultura, lo stadio coscienziale, del Figlio. Con questo non intendo ancora una dipendenza da figure genitoriali, siano esse maschili o femminili, bensì lo sviluppo dell'individualità umana senza distinzioni di sesso, razza o altro. Intendo la liberazione del singolo individuo, della sua consapevolezza, nella piena indipendenza. C'è una parola sanscrita che, penso, possa indicare questo prossimo e, per me, auspicabile stadio di sviluppo dell'umanità: "Anupadaka", 'senza genitori'...

1 commento:

  1. Caro Maurizio, ti sto leggendo sempre più affascinato dal tuo pensiero profondo e perspicace. Come in altri post, anche in questo (dove tratti l'auspicabile svincolo dalla indipendenza genitoriale, dal sesso e dalla razza, come progetto di un nuovo sviluppo della individualità) proponi in modo affascinante "domande" ascetiche che, illuminando, ti rimandano a un ragionamento non usuale, ovverosia ad una NOVITA', che è tipica poi del messaggio cristiano. Congratulazioni sincere!! Mi meraviglio che un personaggio "interessante" come te non abbia ancora quel riscontro oggettivo che merita. C'è troppo superficilismo nella quasi totalità dei blog che leggiamo. Da una parte si assiste a ripetuti fenomeni di "pullulazione commenti" (ironicamente l'ho definita così!), lì dove disquisendo di stronzate si ha la maggiore visibilità e il più largo consenso, e dall'altra, invece, una imparzialità ed una noncuranza verso tutto quello che di serio e nuovo impegna il cuore e l'anima. L'antiDio è proprio la paura di entrare dentro il mistero di Dio che ci potrebbe coinvolgere, più che sconvolgere, fino al midollo e all'ultimo respiro della nostra vita... Invito tutti a superare questo panico e di lasciarci accarezzare il volto dal Dio dell'amore che mai ha messo paura ad alcuno, e mai lo farà! Un caro abbraccio!
    postato da pattialessio il 30/12/2005 14:13

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